martedì 31 maggio 2011

Analisi del routing

Senza analisi non si può progettare. OK, si può, ma senza base ed argomenti. Ciò è importante all'università: altrimenti la facoltà di architettura sarebbe un'accademia d'arte. Dunque adesso stiamo facendo tutti gli analisi presentabili per il video che facciamo dopo. Stasera: analisi del routing.




lunedì 30 maggio 2011

ORANGE POWER



L’idea: Abbiamo interpretato il tema del Festival “L’energia nel giardino” come una riflessione sulla gratitudine e meraviglia per la generosità della natura. Una singola pianta, un arancio (Citrus x sinensis), è posizionato al centro del giardino, ai suoi piedi 50.000 arance (sfere di plastica), la somma dei raccolti di 100 anni di una singola pianta.
Abbiamo scelto l’arancio come pianta simbolica, dato che questa è stata coltivata da oltre 4000 anni collegante l’Oriente con l’Occidente a più riprese nella storia. Gli agrumi sono il simbolo dell’Europa del Sud, ma anche della Cina e delll’Oriente.

La percezione e l’uso del giardino: Il giardino appare come un “mare” di arance. Il suo impatto visivo è ottenuto attraverso il contrasto tra l’elemento naturale centrale (l’arancio) e l’artifico delle palle di plastica che ricoprono il suolo. Il giardino può essere semplicemente osservato o “vissuto” camminando direttamente sulle “arance”. Ci immaginiamo che ciò attiverà la curiosità e la voglia di gioco dei bambini.





venerdì 27 maggio 2011

San Fedele: VERDE ---> significa armonia, tranquillità. Luogo protetto

Meda: GIALLO ---> significa la luce del sole, libera la mente. Luogo aperto

Liberty: AZZURRO ---> significa contemplazione, guardare il cielo. Luogo di sosta

mercoledì 18 maggio 2011

Giardini pensili a Venezia


CZSTUDIO ASSOCIATI, IPPOLITO PIZZETTI, DANIELA MODERINI


Il progetto dei giardini pensili si inserisce nell’ambito di un programma di ristrutturazione di parte delle ex distillerie site all’isola della Giudecca, edificio appartenente al patrimonio di archeologia industriale di Venezia. Il progetto complessivo, coordinato dall’architetto Michael Carapetian che ha realizzato gli spazi interni con l’architetto Raul Pantaleo, consiste nella realizzazione di un’abitazione e spazio per la musica, che interessa un’intera porzione della parte sommitale del vecchio manufatto industriale. I due giardini, concepiti per estendere lo spazio dell’abitazione verso l’esterno attraverso due grandi terrazze esposte ai venti di bora e scirocco, catturano la vista della città di Venezia e della sua laguna. Le terrazze sono state progettate come un piano sospeso sopra la copertura dell’edificio, che domina in altezza i manufatti dell’isola, mantengono lo stesso piano di calpestio dello spazio interno e contemporaneamente selezionano la percezione del paesaggio circostante attraverso lievi variazioni di quota dei piani esterni. La forte e caratterizzante presenza dei bambù unisce questi due luoghi diversi per esposizione ed affaccio. Una serie parallela di putrelle in acciaio, rialzate per raggiungere la quota stabilita e non gravare sul solaio esistente, se non sui muri principali, sostengono la superficie visibile e calpestabile delle terrazze composta da telai in acciaio inox e doghe in legno di teak, sostituite in alcune parti da lastre di pietra bianca. Le stesse putrelle sospendono le vasche di vetroresina agganciate a telai in acciaio, che diventano i contenitori per le piante e vasche d’acqua. Il disegno della superficie piana, volutamente semplice, si esplicita attraverso la precisione del dettaglio, che nella distanza costante di cinque millimetri, guida tutti gli scostamenti tra elementi e materiali differenti. La complessità di strutture, contenitori e impianti necessari a mantenere vivi questi due giardini, si decanta pertanto in poche tracce sulla superficie, piuttosto che dare evidenza a ciò che sta sotto. La scelta degli elementi vegetali, composta nei temi principali da una serie di specie diverse di bambù ed un prato di rosmarino prostrato, insegue la ricerca di continui rimandi tra le due terrazze e tra verticalità ed orizzontalità degli elementi che compongono il paesaggio circostante. La terrazza nord, luogo più pubblico e di ingresso all’abitazione, é pensata come la tolda di una nave dalla quale fuoriescono i bambù di colore ed altezza diversi. E’ uno spazio flessibile, adattabile ad usi collettivi ed usi più quotidiani, modificabile con lo spostamento di grandi contenitori di piante che scorrono su dischi di teflon. La terrazza sud, affacciata sulla laguna, é un luogo più privato. Una striscia d’acqua, in leggero movimento, divide la superficie ed una pedana rialzata immersa nel rosmarino strisciante proietta lo sguardo verso l’esterno scavalcando il muro di confine.









mercoledì 11 maggio 2011

Villa Balbianello


Non è in un contesto urbano, ma parlando di un bel giardino...

On the Way to the Sea




DERMAN VERBAKEL ARCHITECTURE

“On the Way to the Sea” transforms the space that lies between the city and the sea into a place of its own rather than an in-between passage. A series of frames carefully positioned between city edge and the seashore host public activities, creating a new use for this in-between space. The installation invites inhabitants and passersby to intervene and create opportunities for events and unexpected interactions by manipulating different elements integrated within the frames. In the gap between city and sea, the project encourages collective and individual interactions that range from urban events to beach activities.
A series of fixed frames containing movable elements creates a basic infrastructure in which users have the freedom to alter the urban space and fit it to their own private uses. Starting at the city edge, visitors can start engaging with the space through an entrance ramp at the individual scale, leading to a balcony facing the street, followed by an “unfolded” living room constructed of elements that can be used as walking surface, table or chair. The installation then transforms toward the beach into a series of more public spaces such as “picnic on the lawn” – a flexible structure with movable benches and tables turning around an axis used for social events. Together, the elements create a micro-climate where people can meet, play, eat, talk or just hang out, thereby producing a platform for a wide range of possible interactions, from daily uses to special events.