mercoledì 18 maggio 2011

Giardini pensili a Venezia


CZSTUDIO ASSOCIATI, IPPOLITO PIZZETTI, DANIELA MODERINI


Il progetto dei giardini pensili si inserisce nell’ambito di un programma di ristrutturazione di parte delle ex distillerie site all’isola della Giudecca, edificio appartenente al patrimonio di archeologia industriale di Venezia. Il progetto complessivo, coordinato dall’architetto Michael Carapetian che ha realizzato gli spazi interni con l’architetto Raul Pantaleo, consiste nella realizzazione di un’abitazione e spazio per la musica, che interessa un’intera porzione della parte sommitale del vecchio manufatto industriale. I due giardini, concepiti per estendere lo spazio dell’abitazione verso l’esterno attraverso due grandi terrazze esposte ai venti di bora e scirocco, catturano la vista della città di Venezia e della sua laguna. Le terrazze sono state progettate come un piano sospeso sopra la copertura dell’edificio, che domina in altezza i manufatti dell’isola, mantengono lo stesso piano di calpestio dello spazio interno e contemporaneamente selezionano la percezione del paesaggio circostante attraverso lievi variazioni di quota dei piani esterni. La forte e caratterizzante presenza dei bambù unisce questi due luoghi diversi per esposizione ed affaccio. Una serie parallela di putrelle in acciaio, rialzate per raggiungere la quota stabilita e non gravare sul solaio esistente, se non sui muri principali, sostengono la superficie visibile e calpestabile delle terrazze composta da telai in acciaio inox e doghe in legno di teak, sostituite in alcune parti da lastre di pietra bianca. Le stesse putrelle sospendono le vasche di vetroresina agganciate a telai in acciaio, che diventano i contenitori per le piante e vasche d’acqua. Il disegno della superficie piana, volutamente semplice, si esplicita attraverso la precisione del dettaglio, che nella distanza costante di cinque millimetri, guida tutti gli scostamenti tra elementi e materiali differenti. La complessità di strutture, contenitori e impianti necessari a mantenere vivi questi due giardini, si decanta pertanto in poche tracce sulla superficie, piuttosto che dare evidenza a ciò che sta sotto. La scelta degli elementi vegetali, composta nei temi principali da una serie di specie diverse di bambù ed un prato di rosmarino prostrato, insegue la ricerca di continui rimandi tra le due terrazze e tra verticalità ed orizzontalità degli elementi che compongono il paesaggio circostante. La terrazza nord, luogo più pubblico e di ingresso all’abitazione, é pensata come la tolda di una nave dalla quale fuoriescono i bambù di colore ed altezza diversi. E’ uno spazio flessibile, adattabile ad usi collettivi ed usi più quotidiani, modificabile con lo spostamento di grandi contenitori di piante che scorrono su dischi di teflon. La terrazza sud, affacciata sulla laguna, é un luogo più privato. Una striscia d’acqua, in leggero movimento, divide la superficie ed una pedana rialzata immersa nel rosmarino strisciante proietta lo sguardo verso l’esterno scavalcando il muro di confine.









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